Grafica e teatro d’opera = Augenblick e Regia
Una riflessione sul nostro lavoro e su quello del regista
Rasenta la banalità dire che il poster in generale, quindi anche quello operistico, teatrale, cinematografico, ambisce al racconto fulmineo di una storia. Nel nostro caso tendiamo a distinguere tra opera e opera, scommettendo sulla misura che la narrazione deve avere per continuare a raccontare. Ogni drammaturgia o partitura fa sempre parzialmente storia a sé, ma più essa risulta consueta o convenzionale, più assurge al rango di maschera, modello e allegoria, aprendosi – anzi esigendo – trasposizioni e interpretazioni critiche onde proiettarsi nelle infinite sfaccettature proprie di ogni classico. Viceversa le storie meno note – specialmente se non convenzionali – andrebbero misuratamente “accompagnate” prima di venire astratte o trasposte, man mano che i loro caratteri drammaturgici ed espressivi si rivelano moderni e poetici. Alcune difficoltà: mantenere intensa e tesa la narrazione, non cadere nel kitsch oleografico, non indulgere nell’idiosincrasia, stimolare l’immaginazione ma non forzarla. A partire da questi presupposti intendiamo coniugare la militanza nella critica con quella nella grafica, proponendo – a servizio della musica – una terza interpretazione a colpo d’occhio, indipendente o complementare a quella del direttore e del regista.
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