Diversamente dal lavoro intenso e producente svolto in occasione del III Volume, il IV andò avanti stancamente, con la consapevolezza che la commessa istituzionale sarebbe stata una goccia nel mare e con la dolorosa sensazione che le energie di Rosario La Duca si stavano esaurendo, prova ne sono i testi scritti da accademici rissosi e ancor più del solito disinteressati al testo di chi gli sta accanto nell’indice. Certa, è quasi impossibile pensare che realisticamente gli autori di una miscellanea leggano tutti i testi con cui condividono un libro ma il tentativo andrebbe fatto, almeno per vedere che effetto fa… Peccato… le tematiche di questo volume e dei successivi che non uscirono mai sarebbero state ancor più interessanti di quelle affrontate nei volumi che hanno visto la luce (e poi il buio del magazzino).
