Fra i primi libri di musica curati all’Epos, quello sull’Opera tedesca (uscito all’inizio del 2004) di Quirino Principe non fu davvero una novità bensì un furbo riciclaggio da parte sua di un testo già apparso per UTET.Nel libro si fa molta attenzione non solo ai più ovvi estremi di Wagner e Richard Strauss ma anche ai molto meno citati, se non altro in Italia, Lortzing e Marschner. Abbastanza laboriosa, nonostante tutto, fu la redazione, gravata dai non facili e un pochino insinceri rapporti tra lui (che si è sempre divertito a giocare con le persone) e me (che all’epoca ero distratto e ottuso da tristi vicende familiari). Mi servì comunque da lezione partecipare alla genesi di un libro scritto da uno scrittore – ben pochi altri ne avrei incontrati all’Epos – uno che già Pasolini (Descrizioni di descrizioni) aveva definito «maturo» poco dopo la mia nascita. Di questo intellettuale, che in Conservatorio a Milano non ho frequentato per via di alcune contingenze, resta vivido il ricordo del divertimento e della bravura nel dire le bugie che, credo, continui a dire ancora oggi. Non mi dispiacerebbe cenare nuovamente con lui cucinando, fra l’altro, anche un piatto a base di cipolle.
Opera tedesca
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