L’aula di Corte d’Assise (detta Aula Bunker per via delle sue caratteristiche di sicurezza) del carcere di Palermo è a forma di anfiteatro perché in essa si è svolto il primo atto della tragica ed eroica lotta al fenomeno mafioso.
Anche oggi è teatro affollato di autorità e cittadini (un pochino di retorica, sentimenti, ricordi, tanta gente sbigottita perché semplicemente non sa). A tutti occorre ricordare che la mafia non è il nostalgico “vintage” di cui blaterano alcuni uomini politici, ma una presenza opprimente che alle stragi esplosive ha sostituito stragi minute e quotidiane, strangolando ogni giorno lavoratori, cittadini, studenti, profughi, migranti. Per “tutti” intendiamo proprio “tutti”: i burocrati ricoperti di acre acqua di colonia, gli studenti ignari in maglietta bianca, i giornalisti attenti e quelli screanzati che sghignazzano, gli agenti di scorta, gli uomini e le donne che servono lo stato, quelli della banda musicale, i mafiosi che ci sono in platea, quelli che hanno portato il caffè e l’acqua, quelli che reggono il microfono, quelli che aprono e chiudono la porta, i vigili urbani che si affannano all’incrocio, gli assassini e gli innocenti reclusi assieme pochi metri più in là, quelli che stanno fuori in macchina o a piedi indaffarati a sopravvivere, vittime quotidiane di estorsione ai parcheggi oppure evasori potenziali dinanzi all’obliteratrice.
In margine al memoriale della strage di #Capaci, inauguriamo oggi #FIDELIS, esposizione di opere d’arte restituite alla collettività grazie all’instancabile operato investigativo del Nucleo Tutela dell’Arma dei Carabinieri. L’esposizione è terzo atto di un’opera di restituzione al bene comune iniziata due anni fa a Casal di Principe e proseguita l’anno scorso a Lampedusa. L’esposizione, prodotta per l’Arma dei Carabinieri nell’ambito delle Città della Fiducia da First Social Life, Fondazione Falcone e Open Group Coop. Soc., è aperta alla Caserma “Dalla Chiesa” di Palermo dal 23 maggio al 10 settembre 2017.