Mi sono già espresso qualche anno fa su questo slogan insulso («più del 100% di frutta») che, a prescindere dall’inconsistenza lessicale, vorrebbe saturare di frutta le sue marmellate, finendo tuttavia per indurre più di un logico sospetto su percentuali inespresse, misteriose, losche.
Ripasso a memoria altri più efficaci e univoci slogan di alimenti con frutta, a loro volta, immagino, meno “integrali” di quelli dell’Alce Nero (così apprezzati, fra gli altri da Claudio Abbado negli anni in cui combatteva con le sue debolezze post operatorie).
«Se ti piace la frutta, mangiatela tutta» diceva la Nestlè (multinazionale assai discussa) per vendere il Fruttolo una decina di anni fa, rendendo teneramente infantile l’unione di uno pseudo formaggio con aromi di frutta che forse era assente ma che – dai giganteschi fruttoni lanciati dai bambini su una mucca immacolata – risultava immanente.
Da una vita la Santarosa ha scelto di schierarsi dalla parte di chi apprezza i suoi – per noi insopportabili e un pochino rivoltanti 😉 – “pezzettoni” (medium cut); con ciò ha tuttavia stretto al suo marchio chi invece (e sono in tanti) non ama il cremoso e vellutato uniforme. Non sempre, evidentemente, essere ecumenici è producente: bisogna prendere posizione!
Zuegg, industriale a più non posso, già dagli anni Settanta ha adottato slogan intelligenti e immediati come “frutta viva” (perfetta per farne l’antidoto naturale al grigio risveglio metropolitano).
Molti altri gli esempi possibili ma nessuno propende per l’iperbole, perché, si sa, l’esagerazione è nemica della credibilità e amica dei fanfaroni millantatori. Per questo mi auguro che le saporite preparazioni dell’Alce si dotino presto di una comunicazione più confacente. Nel frattempo continuo a mangiare la mia marmellata preferita: FiordiFrutta @ Rigoni di Asiago, buona, semplice, senza infami pezzettoni e senza promesse di iperuranio.