I Have a Dream. Spettacolo di danza di Luciano Cannito caratterizzato da toni enfatici e da episodi che ospitavano riferimenti a eroi della libertà e a martiri della danza (compresi i corpi ormai semi-imbalsamati di Carla Fracci e Luciana Savignano); intitolato a una frase celebre, non poteva che avere in copertina una foto di colui che la pronunciò e, in opposizione, nella parte basse del “negativo”, la raffigurazione del male contro cui quell’uomo ha parlato e si è sacrificato.