Teatro Massimo 2008: assestamento. Nel 2008 era urgente e indispensabile liberarsi di alcuni cascami legati alla grafica precedente, cosa che riuscì interamente nelle illustrazioni ma durò ulteriore fatica nel layout e nei colori istituzionali, perché si dovette attendere ancora prima di sbarazzarsi definitivamente del Pantone 451 (stampato male dal partner tipografico calabrese che a quell’epoca aveva l’appalto e sul quale spesso bluffava con tempi e lavorazioni, sapendo che nessuno sarebbe andato fino a lì per lamentarsi; stampato malissimo dai fornitori laser che lo traducevano sempre in marroncino verdastro). Le illustrazioni bipartite cercavano di alludere di volta in volta alle polarità drammaturgiche di ciascun titolo: bene e male, regina e re… oppure a percorsi di formazione (il cigno, il libertino). Nella serie dedicata ai concerti, dovendo sfruttare lo spazio ridotto, la bipartizione venne adattata tenendo in alto un’illustrazione e in basso il programma musicale della serata.