Premesso che Charles GouNOd è un compositore senza il quale si può perfettamente vivere, anzi si sta molto meglio, non ci tirammo affatto indietro quando nel 2009 si trattò d’interpretare il Faust (per di più cantato da Bocelli). Come avevamo già intuito l’anno prima in occasione del Mefistofele di Boito – altra opera bruttina ma in quel caso splendidamente allestita e assai meglio interpretata – abbiamo visto nella dicotomia tra due uomini, l’anziano Faust e il giovane Faust, una possibilità di lettura e l’abbiamo perseguita con l’aiuto di due figure maschili tratte dal repertorio iconografico degli studi preparatori rinascimentali.