Fu il primo libro di musica dopo l’ingresso all’Epos (o forse il secondo? e il primo fu quello sull’opera tedesca di Principe): molta, moltissima buona volontà di migliorare, se possibile, un testo già edito – come disse l’autore “per un salumiere di Brescia” (in realtà da Gribaudo, a Cavallermaggiore, nel 1986). Difficilissimo, quasi impossibile, rivedere alcuni punti del testo di un musicologo di formazione letteraria ed eclettica d’altri tempi con termini e impostazioni da musicologo giovane e di formazione scientifica quale all’epoca mi definivo, agguerritissimo, col titolo di dottore di ricerca preso da pochi giorni; eppure il rapporto, breve e un pochino diffidente, con Civra, affrontato con una certa modestia, tutto sommato fu istruttivo.
Heinrich Schütz: storia della musica diagonale
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Editing,
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